CAP’M: una tappa fondamentale per la strategia di gestione transfrontaliera
Il 4 novembre 2025, i partner del progetto CAP’M si sono riuniti ai Giardini Hanbury di Ventimiglia per elaborare la strategia comune di gestione dell’area marina transfrontaliera tra Francia e Italia. Questo incontro segna un importante passo avanti nella cooperazione per la conservazione degli habitat marini.
Una diagnosi condivisa per agire meglio
Il gruppo di lavoro ha iniziato con la presentazione della diagnosi transfrontaliera, convalidata alla fine dell’estate 2025. Questo documento mette in luce diversi punti :
- L’area marina transfrontaliera tra Francia e Italia si distingue per la sua ricchezza ecologica e patrimoniale unica. Vi si trovano oltre 380 ettari di praterie di Posidonia, le scogliere dei Balzi Rossi, ricche di reperti preistorici, e gli affioramenti fossili di Capo Mortola, testimoni della storia geologica del Mediterraneo. Questa diversità conferisce alla zona un ruolo fondamentale nella conservazione delle specie e degli habitat di interesse comunitario.
- La diagnosi evidenzia una variabilità delle conoscenze scientifiche relative agli habitat marini. Nonostante i significativi progressi compiuti grazie ai recenti monitoraggi delle praterie di Posidonia, delle foreste di Cystoseires, dei coralligeni e degli habitat profondi, permangono alcune zone d’ombra, in particolare su questi ultimi. Nel gennaio 2026 è prevista una campagna RAMOGE di esplorazione degli habitat profondi al largo di Cap Martin, al fine di arricchire la cartografia e la base di conoscenze indispensabili per una gestione sostenibile.
- I dati provenienti dai sistemi di identificazione automatica (AIS) delle imbarcazioni evidenziano una forte pressione esercitata dalla nautica da diporto di medie e grandi dimensioni sull’area marina transfrontaliera. Questa frequentazione, concentrata in zone sensibili, costituisce una delle principali minacce per gli habitat marini, in particolare le praterie di posidonia e le formazioni coralligene.
- Per la prima volta è stata realizzata una mappatura transfrontaliera degli habitat marini, grazie all’armonizzazione dei dati esistenti, che offre una visione condivisa delle sfide ecologiche e facilita l’attuazione di misure coordinate tra Francia e Italia.
Verso piani di gestione armonizzati
Sulla base di questa diagnosi, gli scambi transnazionali hanno permesso di confrontare i piani di gestione delle strutture francesi e italiane, che si basano su tre aspetti:
- Conoscenza : integrazione dei dati ecologici, ma anche turistici e patrimoniali.
- Interpretazione : identificazione delle pressioni e delle minacce.
- Operatività : attuazione di misure concrete (interventi, monitoraggio, sensibilizzazione, regolamentazione).
Questa convergenza facilita la definizione di una strategia comune per la zona transfrontaliera.
Misure concrete per il futuro
Un workshop collaborativo ha permesso di proporre 42 idee di azione, suddivise in 10 tematiche quali:
- Nautica da diporto : creazione di zone di ormeggio ecologiche, strumenti informativi bilingui, sorveglianza rafforzata.
- Sensibilizzazione : partnership educative franco-italiane, eventi transfrontalieri.
- Acquisizione di conoscenze : monitoraggio ecologico congiunto, mappatura degli habitat, scienze partecipative.
- Permanenza della cooperazione : creazione di una piattaforma di scambio, integrazione di nuovi partner.
Queste proposte illustrano la volontà degli attori di ridurre la pressione sugli ambienti marini, coinvolgere tutti gli attori locali e rafforzare la cooperazione transfrontaliera.
Saranno proposte e discusse, all’inizio del 2026, in occasione di workshop di concertazione che riuniranno tutti gli attori transfrontalieri. La vostra presenza è fondamentale: venite a contribuire attivamente alla costruzione di una gestione sostenibile di questa area marina transfrontaliera !


