Incontro franco-italiano nell’ambito del progetto CAP’M: verso un monitoraggio costiero transfrontaliero rafforzato e innovativo
Nell’ambito del progetto transfrontaliero CAP’M, si è svolta una riunione strategica presso Villa Hanbury a Ventimiglia, con i partner del progetto, la Prefettura Marittima del Mediterraneo e il suo omologo italiano, la Guardia Costiera. Questo incontro istituzionale ha permesso di gettare le basi per una strategia comune di monitoraggio e conservazione della costa mediterranea.
Una coordinazione transfrontaliera tra esperti del mare
L’incontro è iniziato con una presentazione incrociata delle missioni di ciascuna entità e dei mezzi attuali di sorveglianza marittima nell’area del progetto CAP’M. La Prefettura Marittima del Mediterraneo (PREMAR) e la Guardia Costiera hanno illustrato i rispettivi dispositivi, dimostrando la complementarità possibile degli approcci francesi e italiani in materia di controllo degli usi del mare, sicurezza marittima e protezione dell’ambiente marino.
Identificazione degli usi sensibili e priorità comuni
Gli scambi sono proseguiti con una panoramica delle normative e degli usi sensibili del litorale e del mare: navigazione da diporto, aree protette, attività di pesca, ancoraggi non regolamentati, ecc. Questa fase permetterà di individuare le zone più vulnerabili e di prioritizzare le azioni di monitoraggio da implementare nell’ambito del progetto CAP’M.
Verso l’innovazione: soluzioni tecnologiche al servizio del mare
Uno dei momenti salienti dell’incontro è stata la presentazione delle nuove tecnologie di sorveglianza, in particolare l’integrazione di telecamere intelligenti dotate di intelligenza artificiale. Questi strumenti innovativi consentono la rilevazione automatica dei comportamenti a rischio, la raccolta dei dati in tempo reale e una migliore anticipazione delle pressioni sugli ecosistemi costieri.
Verso una cooperazione operativa rafforzata
La discussione si è poi concentrata sui mezzi di sorveglianza disponibili da entrambe le parti del confine e sulle possibili modalità di cooperazione tecnica e istituzionale: condivisione dei dati, pattugliamenti coordinati, protocolli di intervento congiunti, ecc. Questi approcci aprono la strada a una risposta transfrontaliera più efficace di fronte alle sfide ambientali e alle crescenti pressioni antropiche.
Una scadenza strategica: UNOC 2025
Infine, è stato fatto il punto sulla comunicazione prevista nell’ambito dell’UNOC 2025 (Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano), in vista dell’evento chiave del 13 giugno 2025. Questa scadenza internazionale rappresenta un’opportunità importante per valorizzare la cooperazione transfrontaliera e far sentire una voce mediterranea forte a favore della protezione dell’ambiente marino.


